Mai come quest’anno siamo tutti in cerca di un modo per risparmiare sulle spese del riscaldamento e sui costi di gestione degli impianti e delle materie prime. Non è nemmeno facile destreggiarsi fra burocrazia, leggi, vincoli da rispettare, bonus e agevolazioni disponibili.
Abbiamo quindi pensa to di racchiudere tutte le principali informazioni in questa guida, che manterremo aggiornata con le ultime notizie riguardanti il pellet in Toscana, in Lombardia, Piemonte e Lazio, ma non solo. Le leggi, spesso, sono infatti a carattere regionale, se non addirittura provinciale e comunale. Molto dipende dalla zona, dalle possibili fonti di riscaldamento facilmente accessibili, dal livello di inquinamento e da altri fattori che possono spingere le giunte a promuovere particolari bandi di finanziamento per l’utilizzo del pellet.
Informazioni specifiche sul pellet regione Toscana
La regione Toscana, per far fronte alla tutela dell’ambiente, come vuole la nuova proposta di legge costituzionale approvata l’8 febbraio 2022 dal parlamento, promuove una campagna di sensibilizzazione dei cittadini, dopo che una indagine esplorativa del 2021 aveva rilevato la poca consapevolezza dell’uso di biomassa legnosa e mancanza di informazione sugli effetti della mancanza di impianti performanti. E anche risultato che a differenza dei generatori di calore alimentati a metano, che vanno su un catasto regionale certo (SIERT), i generatori a biomasse spesso risultano non accatastati e quindi senza obbligo di manutenzione, aumentando così la diffusione di inquinamento già così alto a causa delle emissioni di particolato (PM25 e PM10).
La regione Toscana offre, in determinate zone più soggette a rischio di inquinamento, come la piana lucchese, pistoiese e fiorentina, gli incentivi fino al 100% del costo per sostituire i vecchi camini, stufe e caldaie di potenza inferiore o uguale a 10 kw e quelli con classificazione emissiva fino a 4 stelle con nuovi generatori a 5 stelle o pompe di calore. Diventa così facile sostituire il vecchio impianto con una stufa a pellet nuova che corrisponda alle esigenze necessarie per la tutela dell’ambiente, della salute e del risparmio.
Si trovano in commercio le stufe a pellet in Toscana che corrispondono ai nuovi parametri di legge, funzionali e facili da pulire. Importante per una stufa a pellet è anche il design che, per la vasta quantità di modelli, si adatta a tutti gli ambienti, in vari colori e materiali. Importante per una maggiore resa dell’impianto è la scelta del pellet che deve avere alcune caratteristiche ben descritte sui sacchi secondo la normativa.
Sui sacchi deve essere riportato la certificazione di qualità: in Italia e in Europa la più diffusa è ENplus basata sulla norma EN14961-2 che traccia il legno dalla provenienza alla produzione del pellet fino allo stoccaggio. Il pellet si valuta in base ai residui di cenere, all’umidità, al potere calorifero e alla certificazione. Sono quattro elementi che devono essere sempre riportati in etichetta.
Stufe a pellet regione Lazio
La regione Lazio regolamenta l’uso degli impianti a pellet e biomassa con la legge regionale n. 7 del 22 ottobre 2018. Riporta la manutenzione e il controllo periodico da parte del tecnico specializzato mantenendo attivo il decreto del Presidente della Repubblica n.74 del 16 aprile 2013. Verrà aggiornato il 20 dicembre 2020 con il n. 30.
L’impianto a biomasse, oltretutto molto diffuso, deve essere installato da tecnici specializzati, dopo un sopralluogo per definire quale tipologia di stufa a pellet montare, tenendo conto della metratura della casa. Ci deve essere infatti, un rapporto preciso tra potenzialità energetica e ambiente di installazione oltre a una iscrizione al catasto regionale degli impianti termici che dichiara di adempiere a tutte le dovute norme in vigore.
La regione Lazio ha avviato dei bonus per la sostituzione del vecchio impianto con una stufa a pellet che abbia un rendimento superiore o uguale all’85% e di 4 stelle. Richieste invece 5 stelle per la stufa a pellet nuova. Ci sono sul mercato una vasta gamma di stufe a pellet che corrispondono ai parametri richiesti, adatte a ogni tipologia di ambiente per potenza, dimensioni ed estetica.
Anche se negli ultimi tempi il costo del pellet è aumentato notevolmente, rimane sempre una fonte di energia a basso tasso di inquinamento se usato con stufe moderne ed efficienti che garantiscono un maggior rendimento energetico e basso inquinamento, e risulta meno costoso rispetto a legna, metano e gpl.
Importante è la scelta del pellet che deve avere le caratteristiche idonee al buon funzionamento della stufa. Sul sacco deve essere ben chiara l’etichettatura che riporta la certificazione Enplus A1 per il pellet pregiato e A2 per quello di seconda scelta. Ci deve essere riportato il contenuto di polvere che non brucia e intasa la stufa, il potere calorifero che indica la resistenza e lo spezzettamento, la presenza di additivi che sono i leganti usati per la pressatura. Poco importante invece è il colore che non è indice di minore o maggiore qualità.
Stufe a pellet regione Piemonte
Nella regione Piemonte gli impianti di riscaldamento a biomassa legnosa hanno subito una regolamentazione dal 1° ottobre 2018, con il divieto di installare generatori con potenza nominale inferiore a 35 KW e di prestazione emissiva inferiore a tre stelle.
Dal 1° ottobre 2019 per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino Padano si devono installare solo caldaie uguali o superiori a quattro stelle.
Con il DGR 29-7538 c’è anche il divieto di usare pellet non certificato ma deve essere in classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2.
Con queste norme così restrittive, la regione per aiutare i cittadini, ha emesso un bando per coofinanziare la sostituzione delle caldaie fuori norma, con generatori certificati e innovativi sempre a biomassa legnosa con potenza inferiore a 35KW. È previsto per questo un contributo di 1500 euro per l’acquisto di una stufa o un termocamino di classe 5 stelle oppure 3000 euro per l’acquisto di caldaie sempre a 5 stelle. Se non ci saranno sospensioni per esaurimento fondi da parte della regione, il bonus è programmato fino al 1° settembre 2023 e si ottiene inviando il modulo telematico compilato che si trova su Servizi Online Regione Piemonte.
La scelta della stufa a pellet è così indirizzata sui modelli che hanno i requisiti richiesti per legge e il mercato offre dei prodotti ottimi con tutte le garanzie e certificazioni.
Il consumatore dovrà affidarsi al rivenditore che consiglierà la stufa adatta alla cubatura dell’ambiente e nel montaggio, che dovrà essere fatto da tecnici specializzati nel settore.
La stufa a pellet è accompagnata da un libretto di certificazione che riporta l’iscrizione
al CIT, istituito dalla regione per gestire gli impianti e le periodiche pulizie e controlli.
Adatta ad ogni ambiente, la stufa a pellet rimane ancora il sistema di riscaldamento più economico , nonostante l’aumento del pellet, che ha un risparmio stimato intorno al 30% sul gas
Stufe e pellet regione Lombardia
Nella regione Lombardia con la dgr 5360 dell’11 ottobre 2021 sono state approvate
disposizioni che disciplinano il riscaldamento a biomassa, cioè legno, pellet o cippato. Nelle disposizioni anche la necessità di facilitare un censimento degli impianti su CURIT in modo da tenere sotto controllo la manutenzione di essi e delle linee guida per aiutare gli utenti nella gestione del loro impianto e per contrastare il rischio di incendi che secondo i vigili del fuoco è alto nella regione.
Le stufe a pellet devono essere dotate di un libretto di impianto, dove viene registrata la manutenzione annuale obbligatoria, fatta dal tecnico di riferimento che provvederà anche alla pulizia della canna fumaria. Se non viene svolto questo obbligo o la stufa è sprovvista del libretto, ci saranno delle sanzioni che vanno da 500 a 3000 euro.
Per sostituire la vecchia stufa o il caminetto a legna, la regione Lombardia nella delibera di giunta regionale n.5646 del 30 novembre 2021 ha fissato i criteri per incentivare la sostituzione degli impianti vecchi con impianti innovativi a basse emissioni. Con i decreti 501213 (aprile 2022) e 11603 (03 agosto 2022) il bando è stato aggiornato e ampliato.
È possibile quindi acquistare delle buone stufe a pellet; se ne trovano di adatte a tutti gli ambienti, grandi, piccole, canalizzate o ventilate. Complementi di arredo per ogni esigenza e da tenere presente, dotate di certificazione energetica che è obbligatoria.
Una stufa a pellet deve contribuire a rendere l’ambiente caldo, confortevole e accogliente. La scelta del colore è importante per ottenere il giusto equilibrio fra i mobili di arredo, così come il costo della stufa. Con la possibilità di avere gli incentivi o di rateizzare i pagamenti, il riscaldamento a pellet rimane quello più adatto alle esigenze delle famiglie che spesso non hanno la possibilità di fare scorte di legna o si trovano distanti dagli impianti del metano, come chi vive nelle campagne e non è raggiunto da questo servizio.
Comunque, anche se negli ultimi mesi il costo del pellet è aumentato, il riscaldamento a pellet rimane sempre il più conveniente per costo e efficienza. Serve infatti meno quantità di pellet rispetto alla legna per produrre la stessa quantità di calore.
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